Il Collettivo di Scienze Politiche dell'università di Torino esprime la propria solidarietà alle compagne e ai compagni fiorentini colpiti da ulteriori provvedimenti cautelari da parte della questura e magistratura gigliata.
Ancora denunce e arresti contro gli studenti e le studentesse che si sono mobilitati, insieme a noi, in questi anni, per tentare di bloccare la riforma Gelmini del governo Berlusconi. Operazione repressiva nella quale hanno scaraventato anche un nostro compagno del Collettivo di Scienze Politiche, Niccolò, protagonista delle lotte studentesche nella sua Firenze da studente medio e partecipe generoso nei conflitti che abbiamo sospinto e organizzato dentro e contro l'università torinese.
Il marchingegno togato lo accusa quindi anche per il suo impegno politico nelle mobilitazioni del caldo autunno sotto la Mole. Mobilitazioni che hanno evidentemente infastidito chi vorrebbe vedere il movimento costretto negli argini del “bello e colorato” e fermo a rivendicazioni meramente studentiste e che si è invece trovato di fronte ad un fiume in piena che in tutta Italia ha assunto pratiche più conflittuali, muovendo dall'università alle altre lotte territoriali.
D’altronde si tratta di incriminazioni spente, incomplete e strumentali. Spente perché le minacce non esauriranno la nostra voglia di ribellarci, strumentali perché marchiate dal pressappochismo di giudici e poliziotti nell'utilizzare processi e manette per tentare di governare una generazione in rivolta, incomplete perché amputano la realtà delle lotte: in migliaia abbiamo contestato e gridato, in migliaia abbiamo occupato e bloccato facoltà stazioni e autostrade!
Questo attacco frontale si scontra in faccia al movimento intero, colpisce tutt*. Come collettivo della facoltà di Scienze Politiche di Torino ci uniamo quindi non solo all'onda di solidarietà che sta attraversando le nostre università ed il nostro paese, ma, data la condivisione di pratiche ed obiettivi, esprimiamo la nostra complicità con gli studenti e le studentesse di Firenze, pretendendo che tutti vengano liberati, dichiarandoci indisponibili a stare al gioco delle intimidazioni, fermamente convinti e certi che nessuna inchiesta potrà fermare le nostre battaglie.
Niccolò libero! Liberi tutti! Liberi subito!
Ancora denunce e arresti contro gli studenti e le studentesse che si sono mobilitati, insieme a noi, in questi anni, per tentare di bloccare la riforma Gelmini del governo Berlusconi. Operazione repressiva nella quale hanno scaraventato anche un nostro compagno del Collettivo di Scienze Politiche, Niccolò, protagonista delle lotte studentesche nella sua Firenze da studente medio e partecipe generoso nei conflitti che abbiamo sospinto e organizzato dentro e contro l'università torinese.
Il marchingegno togato lo accusa quindi anche per il suo impegno politico nelle mobilitazioni del caldo autunno sotto la Mole. Mobilitazioni che hanno evidentemente infastidito chi vorrebbe vedere il movimento costretto negli argini del “bello e colorato” e fermo a rivendicazioni meramente studentiste e che si è invece trovato di fronte ad un fiume in piena che in tutta Italia ha assunto pratiche più conflittuali, muovendo dall'università alle altre lotte territoriali.
D’altronde si tratta di incriminazioni spente, incomplete e strumentali. Spente perché le minacce non esauriranno la nostra voglia di ribellarci, strumentali perché marchiate dal pressappochismo di giudici e poliziotti nell'utilizzare processi e manette per tentare di governare una generazione in rivolta, incomplete perché amputano la realtà delle lotte: in migliaia abbiamo contestato e gridato, in migliaia abbiamo occupato e bloccato facoltà stazioni e autostrade!
Questo attacco frontale si scontra in faccia al movimento intero, colpisce tutt*. Come collettivo della facoltà di Scienze Politiche di Torino ci uniamo quindi non solo all'onda di solidarietà che sta attraversando le nostre università ed il nostro paese, ma, data la condivisione di pratiche ed obiettivi, esprimiamo la nostra complicità con gli studenti e le studentesse di Firenze, pretendendo che tutti vengano liberati, dichiarandoci indisponibili a stare al gioco delle intimidazioni, fermamente convinti e certi che nessuna inchiesta potrà fermare le nostre battaglie.
Niccolò libero! Liberi tutti! Liberi subito!
Collettivo di Scienze Politiche - Torino