martedì 3 maggio 2011

Verso lo sciopero generale: l'incontro con Giorgio Cremaschi

Il 3 maggio come Collettivo di Scienze Politiche abbiamo invitato Giorgio Cremaschi, Presidente della Fiom nazionale, per un dibattito in cui sono intervenuti anche Giacomo Divizia (Fiom di Cuneo), Marco Congiu (operaio dell’Iveco) e Stefano Vannicelli (Rsu dell’Università di Torino).

Come collettivo abbiamo deciso di organizzare quest’incontro in vista dello sciopero generale del 6 Maggio: uno sciopero che a partire dall’autunno noi studenti e studentesse abbiamo chiesto a gran voce dalle piazze, pensando ad una giornata in cui tutte le componenti sociali che hanno popolato e attraversato le mobilitazioni dei mesi scorsi avessero la possibilità di bloccare davvero questo paese.

Quel che ci si presenta ora non è certo ciò che chiedevamo e immaginavamo, bensì uno sciopero depotenziato in partenza e convocato quasi in sordina che non potrà di certo esprimersi in tutta la forza che avrebbe potuto avere se convocato quando le piazze lo richiedevano.

Abbiamo organizzato quest’incontro anche per dare continuità al percorso inaugurato il 16 ottobre a Roma, che ha visto il convergere dei movimenti di studenti e lavoratori fino allo sciopero del 28 gennaio scorso.

Un percorso sicuramente importante e che non ha mai assunto toni meramente solidaristici ma ha anzi sempre sottolineato come l’attacco al mondo del lavoro e quello al mondo della formazione vadano inseriti in un quadro comune di smantellamento di diritti e di tentativi di uscita dalla crisi.

Anche in questo caso crediamo però che quel percorso non si sia espresso in tutte la sua potenzialità, riuscendo ad uscire dalla dimensione sindacale per assumerne una più ampia e politica.

Abbiamo tuttavia ribadito come ora stia a noi avere la voglia e la capacità di metterci in gioco con l’esistente e, pur nella difficoltà di rendere davvero generalizzato questo sciopero, riuscire a connotare la giornata del 6 maggio con le pratiche e le parole d’ordine di quest’autunno.

Come Collettivo di Scienze Politiche abbiamo ripreso e cambiato lo slogan della nostra facoltà (“la facoltà di capire il mondo”) in quella di volerlo cambiare: per questo attraverseremo lo sciopero del 6 maggio, rifuggendo la retorica di chi vorrebbe uno sciopero “soft” e rifiuta una controparte in nome di una presunta unità nella sfiga della precarietà e della crisi.

Sappiamo bene di non essere tutti nella stessa barca e in questa giornata andremo a ribadire chiaramente chi sta da una parte e chi dall’altra!

Gli interventi a cui è seguito il dibattito:

Nessun commento:

Posta un commento