domenica 10 marzo 2013

Campus Luigi Einaudi: il post-moderno che si fa preistoria...


Settembre 2012: dopo ben quattordici anni è stato inaugurato il Cle, il nuovo Campus Luigi Einaudi, destinato ad ospitare le ex facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche diventate oggi Dipartimenti, segno degli incessanti tagli all'Università italiana.
Ma inaugurato non significa completato: più di una decina d'anni e svariati milioni di euro, precisamente 135, e il nuovo e prestigioso polo è ancora in fase di costruzione.
Ebbene sì, dopo quasi sei mesi dal taglio del nastro, le ruspe, i trapani e i vari utensili dell'edilizia accompagnano le lezioni degli studenti, che, fino a poco tempo fa, nei giorni di pioggia battente dovevano aprire l'ombrello all'interno della struttura, dato che, alla fine del rampone di scale, c'era una qualche perdita dall'imponente soffitto panoramico!
Il Campus non è che un immenso agglomerato di vetro e acciaio, esteso su un'area di 45mila mq, che non invoglia gli studenti a restarci per dibattere su argomenti trattati durante un corso o, semplicemente, per prendersi un caffè dopo la lezione socializzando con i compagni, a causa delle poche panchine disposte su tutta l'area e della distanza che intercorre fra il luogo della lezione e il nuovo bar. Quasi nulla. Un grande spazio bianco, asettico, segnato solamente dalle grandi lettere gialle per indicare le aule e tre bacheche ormai strapiene, perché uniche postazioni su cui pubblicizzare iniziative ed avvisi.
Ci dovrebbero essere due grandi biblioteche, con oltre 600mila volumi: un'ampia scelta per decidere o argomentare la tesi, per prendere in prestito libri per preparare un esame o un grande spazio dove andare a studiare. No, invece no; il trasloco è ancora in atto e solo una biblioteca è in funzione, ma solo una parte.

martedì 5 marzo 2013

Fuori fascisti e polizia dall'Università!


Durante la mattinata di oggi, martedì 5 marzo, la Palazzina Einaudi, sede delle facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza, si è trovata di fronte a due presenze anomale. Nell'entrare gli studenti si sono trovati la via chiusa da un cordone di polizia, in assetto antisommossa, da entrambi gli accessi al cortile esterno. Questa è la prima delle anomalie, che è conseguenza della seconda: un banchetto dell'associazione studentesca Fuan.

Dapprima il Fuan era composto dai giovani di Alleanza Nazionale e ora da quelli del Partito delle Libertà, che nonostante il velo istituzionale, sotto al quale si nascondono, mantengono celata la loro reale natura fascista. Noi non ammettiamo una presenza fascista all'interno della nostra università, che per sua stessa natura è un luogo di cultura e socialità estranea a logiche reazionarie di stampo fascista.
È da tempo che noi combattiamo contro i tagli e gli sprechi dell'Università italiana, sempre più martoriata dalle politiche di austerità promossi da governi di destra, che fortemente sostenuti da politicanti e fascisti del Terzo Millennio, hanno di fatto segnato la morte del diritto allo studio nel nostro Paese. Prima con la riforma Gelmini, ora con quella di Profumo stanno promuovendo un'università sempre più d'élite.

Questa mattina, per questi motivi, ci siamo ritrovati a contestarli, ma le Forze dell'Ordine non ci hanno permesso di entrare compiendo una discriminazione fra studenti “normali” e studenti antifascisti. Siamo tutti iscritti all'università e, anche volendo, non ci avrebbero permesso di seguire le lezioni e di svolgere quella che dovrebbe essere la nostra normale quotidianità universitaria.