Questa mattina all'alba una nuova operazione della procura di Torino ha colpito il movimento No Tav: 19 persone sono state arrestate per l'occupazione della sede della ditta GeoValsusa, implicata nei lavori di costruzione del cantiere di Chiomonte, quindi della devastazione e speculazione ai danni della Val Susa e della sua comunità in lotta contro il Tav.
L'occupazione della GeoValsusa è avvenuta il 24 agosto scorso, per denunciare e contestare la complicità dell’impresa con la depredazione e militarizzazione del territorio valsusino. Per un'azione simbolica vengono arrestate 19 persone, la maggior parte delle quali sono studenti e giovani: tra loro c'è anche una nostra compagna del Collettivo di Scienze Politiche, Francesca.
Crediamo che quanto sta avvenendo nel nostro paese sia indicativo: si arrestano e tentano di intimidire i giovani studenti in mobilitazione contro i tagli e l'austerity, contro la crisi e le sue opere inutili. Il No della Val Susa è una questione che ha attraversato e attraversa anche la nostra facoltà, non solamente per l'importanza e la trasversalità della contrarietà ad un'opera inutile come l'alta velocità Torino-Lione, ma anche per l'evidente contraddizione che assume nel contesto universitario: si tagliano le borse di studio e il diritto allo studio ma si sprecano soldi per una grande opera che invece potrebbe e dovrebbe essere rovesciata, per investire i pochi denari delle casse pubbliche per finanziare welfare, redditi e diritti.