L’interlocutore dell’Italia? Ma che domande, è il consiglio degli insorti. Oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, non ha dubbi, e tra il Colonnello Gheddafi e le truppe che da settimane ormai combattono per rovesciarlo sceglie queste ultime. Peccato che fino a ieri, tra trattati di amicizia, baciamano (Berlusconi), dispiacere per la sorte del Raìs (sempre Berlusconi) visite di cortesia e incontri informali, il Raìs fosse il migliore amico dell’Italia. Ecco una piccola antologia dei voltafaccia del nostro ministro degli Esteri. Da agosto 2010, quando Gheddafi visita il nostro Paese tra le polemiche (e il governo difende a spada tratta la sua visita, hostess incluse) ad oggi. Da “l’amicizia con Gheddafi ci avvantaggia”, all’orrore per il dittatore e il “suo bagno di sangue”, dal plauso al colonnello che controlla i tumulti all’abbandono: “Gheddafi non è più l’interlocutore di nessuno”.
28 marzo, Gheddafi vada in esilio
”Credo che l’Unione africana abbia la possibilità per formulare una proposta utile” che porti Gheddafi a ”lasciare il potere”: ”Una Tripoli assediata non può essere rasa al suolo dalle bombe della coalizione”. Franco Frattini a La7.
21 marzo – Berlusconi “addolorato” per Gheddafi
”Sono addolorato per Gheddafi e mi dispiace. Quello che accade in Libia mi colpisce personalmente” Silvio Berlusconi, alla presentazione del candidato sindaco Pdl a Torino.
19 marzo – “Gheddafi, spero che ci ripensi”
”Per quanto riguarda il momento” in cui l’Italia potrebbe partecipare direttamente alle operazioni militari ”noi abbiamo ancora la speranza, visto questo schieramento globale, non solo dell’occidente ma anche del mondo arabo, che ci possa essere un ripensamento da parte del regime libico”. Così Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa tenuta al termine del vertice di Parigi sulla crisi libica. Si tratta, ha aggiunto, di una soluzione che il premier auspica sia giudicata di propria ”convenienza dallo stesso regime” che così può porre fine alle sue azioni contro i civili.
28 marzo, Gheddafi vada in esilio
”Credo che l’Unione africana abbia la possibilità per formulare una proposta utile” che porti Gheddafi a ”lasciare il potere”: ”Una Tripoli assediata non può essere rasa al suolo dalle bombe della coalizione”. Franco Frattini a La7.
21 marzo – Berlusconi “addolorato” per Gheddafi
”Sono addolorato per Gheddafi e mi dispiace. Quello che accade in Libia mi colpisce personalmente” Silvio Berlusconi, alla presentazione del candidato sindaco Pdl a Torino.
19 marzo – “Gheddafi, spero che ci ripensi”
”Per quanto riguarda il momento” in cui l’Italia potrebbe partecipare direttamente alle operazioni militari ”noi abbiamo ancora la speranza, visto questo schieramento globale, non solo dell’occidente ma anche del mondo arabo, che ci possa essere un ripensamento da parte del regime libico”. Così Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa tenuta al termine del vertice di Parigi sulla crisi libica. Si tratta, ha aggiunto, di una soluzione che il premier auspica sia giudicata di propria ”convenienza dallo stesso regime” che così può porre fine alle sue azioni contro i civili.
15 marzo bis, Amicizia? Il passato è passato
”Venti giorni fa il mondo era diverso”. Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha sottolineato che l’amicizia dell’Italia con il leader libico Muammar Gheddafi appartiene al passato, parlando con i giornalisti al termine della ministeriale G8 a Parigi. E a chi gli chiedeva conto dell’eccessiva prudenza di Berlusconi nei primi giorni della crisi libica, Frattini ha replicato: ”E’ evidente che il nostro primo pensiero era di mettere in sicurezza 1.600 italiani e poi anche oltre 800 stranieri”. Quindi, Frattini ha ricordato che alle recenti richieste del governo di Tripoli di non aderire alle sanzioni, l’Italia ha risposto ”come gli altri” nella comunita’ internazionale, e cioe’ che l’atteggiamento del regime ”non era consentito”.
15 marzo, Trattato d’amicizia sospeso di fatto
Il Trattato di amicizia Italia-Libia ”sospeso di fatto per via di preclusioni internazionali” non sarà cancellato dall’Italia, che al contrario lo utilizzerà ”per la Libia del futuro”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, oggi a Parigi al termine del G8 sottolineando che, senza il Trattato, ”la nuova Libia” del dopo Gheddafi dovrebbe ”ripartire da zero facendo venir meno la speranza di una nuova collaborazione con l’Italia”.
3 marzo 2011 – Italia? Mai in azioni militari contro Tripoli
”Escludo categoricamente che l’Italia possa partecipare ad un’azione militare in Libia, per ovvi motivi legati al nostro passato coloniale” (e infatti l’Italia metterà a disposizione i suoi Tornado, ndr.)
1 marzo – Il colonnello non è più un interlocutore
Muammar Gheddafi ”cadrà”, forse ”non domani mattina” ma sicuramente ”entro qualche settimana”. Il colonnello, ha ripetuto il ministro, ormai ”non e’ più un interlocutore per nessuno”.
27 febbraio, Gheddafi se ne vada
La situazione in Libia è a un ”punto di non ritorno”, è ”inevitabile” che Gheddafi se ne vada. Franco Frattini, Skytg24.
25 febbraio – Gheddafi? L’Europa pensa a sanzioni
”L’Unione europea sta lavorando a livello tecnico su un pacchetto di proposte, sanzioni mirate di tipo personale e patrimoniale, che possano essere una risposta immediata” alle violenze scatenate dal regime di Gheddafi in Libia. Sanzioni che, ”ovviamente, l’Italia condividerà” (vedi 21 febbraio, ndr.)
23 febbraio – Gheddafi interrompa bagno di sangue
Il Governo italiano, insieme all’Ue e all’Onu chiede che cessi immediatamente ”l’orribile spargimento di sangue” che ”la leadership Gheddafi ha annunciato e sta continuando a fare”. E’ quanto ha sottolineato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo ad un convegno organizzato dalla Comunita’ di S.Egidio a Roma.
21 febbraio, Gheddafi? Non decidiamo noi, e nemmeno l’Europa
La sorte del leader libico Gheddafi non sarà decisa né dall’Italia né dall’Europa. Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini. ”Non siamo noi a dire chi deve restare chi se ne deve andare”, ha detto il titolare della Farnesina. ”Non lo abbiamo fatto nel caso di Mubarak e non cominceremo a farlo ora”, ha aggiunto rilevando che c’è pieno rispetto da parte italiana e europea per la ”ownership libica”.
1 febbraio, Gheddafi scricchiola, l’amicizia anche
Quello che sta accadendo in paesi come l’Egitto deve ”essere una lezione per tutti”. ”Credo che anche il leader libico” Muammar Gheddafi ”stia guardando la tv e stia riflettendo su quello che si puo’ fare e che puo’ fare per il suo popolo. Mi auguro che cio’ accada”.
8 gennaio 2011 – Gheddafi? Controlla una situazione esplosiva
Gheddafi, “e’ un Capo di Stato che riesce a controllare una situazione altrimenti esplosiva. Guardiamo cosa sta succedendo in Algeria e Tunisia con rischi di tumulti, con il pericolo nel Sahara settentrionale di azioni del terrorismo”.
1 settembre 2010 – Amicizia con la Libia ci avvantaggia
”L’amicizia italo-libica rappresenta un grande vantaggio per il sistema industriale italiano”. Cosi’ il ministro degli Esteri Franco Frattini, a Tripoli per una riunione informale del dialogo ’5+5′, e’ tornato sulla visita del colonnello Muammar Gheddafi a Roma. “Questo rapporto privilegiato – ha aggiunto il ministro – ci dà anche un vantaggio politico-strategico che gia’ ci e’ servito a risolvere diverse crisi scoppiate fra la Libia e alcuni Paesi europei”.
30 agosto 2010 – Gheddafi in visita in Italia
Le critiche dell’opposizione per la visita del leader libico Muammar Gheddafi a Roma non hanno senso: ”E’ gente che non conosce affatto né la politica estera né gli interessi dell’Italia”. “Gheddafi è un leader importante per tutto il Medio Oriente, e noi – ha aggiunto Frattini – da questa opposizione non ci aspettiamo niente”.
”Escludo categoricamente che l’Italia possa partecipare ad un’azione militare in Libia, per ovvi motivi legati al nostro passato coloniale” (e infatti l’Italia metterà a disposizione i suoi Tornado, ndr.)
1 marzo – Il colonnello non è più un interlocutore
Muammar Gheddafi ”cadrà”, forse ”non domani mattina” ma sicuramente ”entro qualche settimana”. Il colonnello, ha ripetuto il ministro, ormai ”non e’ più un interlocutore per nessuno”.
27 febbraio, Gheddafi se ne vada
La situazione in Libia è a un ”punto di non ritorno”, è ”inevitabile” che Gheddafi se ne vada. Franco Frattini, Skytg24.
25 febbraio – Gheddafi? L’Europa pensa a sanzioni
”L’Unione europea sta lavorando a livello tecnico su un pacchetto di proposte, sanzioni mirate di tipo personale e patrimoniale, che possano essere una risposta immediata” alle violenze scatenate dal regime di Gheddafi in Libia. Sanzioni che, ”ovviamente, l’Italia condividerà” (vedi 21 febbraio, ndr.)
23 febbraio – Gheddafi interrompa bagno di sangue
Il Governo italiano, insieme all’Ue e all’Onu chiede che cessi immediatamente ”l’orribile spargimento di sangue” che ”la leadership Gheddafi ha annunciato e sta continuando a fare”. E’ quanto ha sottolineato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo ad un convegno organizzato dalla Comunita’ di S.Egidio a Roma.
21 febbraio, Gheddafi? Non decidiamo noi, e nemmeno l’Europa
La sorte del leader libico Gheddafi non sarà decisa né dall’Italia né dall’Europa. Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini. ”Non siamo noi a dire chi deve restare chi se ne deve andare”, ha detto il titolare della Farnesina. ”Non lo abbiamo fatto nel caso di Mubarak e non cominceremo a farlo ora”, ha aggiunto rilevando che c’è pieno rispetto da parte italiana e europea per la ”ownership libica”.
1 febbraio, Gheddafi scricchiola, l’amicizia anche
Quello che sta accadendo in paesi come l’Egitto deve ”essere una lezione per tutti”. ”Credo che anche il leader libico” Muammar Gheddafi ”stia guardando la tv e stia riflettendo su quello che si puo’ fare e che puo’ fare per il suo popolo. Mi auguro che cio’ accada”.
8 gennaio 2011 – Gheddafi? Controlla una situazione esplosiva
Gheddafi, “e’ un Capo di Stato che riesce a controllare una situazione altrimenti esplosiva. Guardiamo cosa sta succedendo in Algeria e Tunisia con rischi di tumulti, con il pericolo nel Sahara settentrionale di azioni del terrorismo”.
1 settembre 2010 – Amicizia con la Libia ci avvantaggia
”L’amicizia italo-libica rappresenta un grande vantaggio per il sistema industriale italiano”. Cosi’ il ministro degli Esteri Franco Frattini, a Tripoli per una riunione informale del dialogo ’5+5′, e’ tornato sulla visita del colonnello Muammar Gheddafi a Roma. “Questo rapporto privilegiato – ha aggiunto il ministro – ci dà anche un vantaggio politico-strategico che gia’ ci e’ servito a risolvere diverse crisi scoppiate fra la Libia e alcuni Paesi europei”.
30 agosto 2010 – Gheddafi in visita in Italia
Le critiche dell’opposizione per la visita del leader libico Muammar Gheddafi a Roma non hanno senso: ”E’ gente che non conosce affatto né la politica estera né gli interessi dell’Italia”. “Gheddafi è un leader importante per tutto il Medio Oriente, e noi – ha aggiunto Frattini – da questa opposizione non ci aspettiamo niente”.
30 agosto bis – Nasce una amicizia, chi non la capisce è ancorato al passato
”Tutti dovrebbero rallegrarsi” della nuova amicizia tra Italia e Libia sancita dal Trattato di Bengasi: ”e’ stata chiusa una ferita ed e’ iniziata una vita nuova”. ”Al mio amico leader della grande Jamahriya, a tutti i suoi collaboratori e a tutti i cittadini libici dico ancora grazie per la loro volontà disuperare il passato, di lavorare insieme e di essere amici” Silvio Berlusconi durante la visita del Colonnello.
”Tutti dovrebbero rallegrarsi” della nuova amicizia tra Italia e Libia sancita dal Trattato di Bengasi: ”e’ stata chiusa una ferita ed e’ iniziata una vita nuova”. ”Al mio amico leader della grande Jamahriya, a tutti i suoi collaboratori e a tutti i cittadini libici dico ancora grazie per la loro volontà disuperare il passato, di lavorare insieme e di essere amici” Silvio Berlusconi durante la visita del Colonnello.
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